santa Barbara in Agro
    Orari

    Sante Messe:
  • Domenica: ore 10.30
  • Sabato: ore 18.00
  • Mercoledi: ore 18.00 (sospesa nei mesi di Luglio ed Agosto)
  • Veglia di Natale: ore 23.30
  • Veglia di Pasqua: ore 23.00
  • S. Natale, 1 Gennaio e S. Pasqua: ore 11.00


Storia della Parrocchia e della chiesa di Santa Barbara in Agro


La comunita' parrocchiale di Santa Barbara in Agro, nel far memoria della posa della prima pietra vuole ricordare a tutti, che il "cantiere-chiesa" e' sempre aperto, ma altrettanto in costruzione e rinsaldati devono essere i vincoli che ci legano e che ci fanno crescere come cristiani.

Alla periferia di Rieti, esattamente a nord-ovest del capoluogo sabino, immersa nella fertile pianura, sorge la splendida chiesa di Santa Barbara in Agro, dal 1989 anche Santuario del SS.mo Crocifisso.

Dal punto di vista architettonico, la chiesa, la cui costruzione e' datata 1859, imita nelle forme e nel decoro interno la grandiosita' del barocco, ma il tutto ben si armonizza con la semplicita' della natura circostante. All'esterno, a caratterizzare tutto il complesso, l'alto campanile che, con i suoi 33 metri di eleganza, domina e segna il profilo dell'abitato disteso sulla verdeggiante pianura.

Dopo l'avvio della costruzione, rapidamente compiuta fra 1859 ed il 1863, i lavori vennero ripresi alla fine della seconda guerra mondiale. L'aula destinata alla liturgia fu radicalmente rinnovata mediante l'aggiunta delle navate laterali decorate a mosaico, come il presbiterio ed il fonte battesimale .

I temi iconografici prescelti riflettono la duplice intitolazione della chiesa alla martire Barbara, patrona della citta' e della campagna ed al Cristo che, attraverso il sacrifico della croce, riscatta l'umanita' dal peccato e dalla morte dello spirito.

Nel catino absidale e nel presbiterio si possono ammirare le immagini del buon pastore e le scene della vita di Santa Barbara realizzate con tessere in pasta vitrea. A destra e a sinistra due luminose vetrate rappresentano il miracolo dei pesci e dei pani e l'incontro al pozzo di Gesu' con la Samaritana.

Nel 1990 il fumettista e scenografo Roberto Taito realizza per la chiesa di Santa Barbara tre tele raffiguranti le fasi salienti del martirio della Santa al cospetto del giudice, sottoposta a torture, visitata da Cristo in carcere. Questi tre grandi acrilici su tela sono ancorati al soffitto della navata centrale, ai lati della quale, in alto, sono state collocate una serie di vetrate dedicate agli angeli. Sul lato destro per chi entra possiamo ammirare l'angelo della Passione, del Natale e l'angelo che invita Giuseppe a fuggire in Egitto. Sul lato sinistro l'angelo dell'Annunciazione, dell'Ascenzione, della Resurrezione. Alla parete della navata sinistra tre vetrate dedicate alla Beata Colomba, all'Addolorata e a Santa Barbara, creano in certe ore del giorno giuochi di luce suggestivi ed atmosfere evocative.

Nella parte di destra, a valorizzare la funzione decorativa e cromatica, tre mosaici: San Francesco che riceve le stigmate, Don Giusto e il Vescovo Migliorini e Santa Caterina e la Beata Colomba. Sempre alle pareti delle navate laterali si possono ammirare delle formelle in rame lavorato a sbalzo rappresentanti le stazioni della Via Crucis realizzate fra il 1967 e il 1972.

Ai lati dell'altare centrale troviamo due cappelle che hanno sul visitatore un impatto suggestivo quella del Crocifisso e della Pieta'. Nella prima e' collocato il Crocifisso ligneo davanti al quale la Beata Colomba da Rieti ( 1467-1501) sperimento' le visioni estatiche. E' un'opera di ebanisteria che, dal punto di vista cronoligico si colloca verso la fine del XV Sec. La statua lignea, che il Vescovo di Rieti, Monsignor Gaetano Carletti volle destinare all'erigenda chiesa di Santa Barbara porta ad efficace sintesi le tipologie iconografiche del Christus Patiens ( solo nel suo dolore, testa reclinata, occhi bassi verso terra) e del Christus Triunphans ( occhi aperti, vivo sulla croce).

Nel 2005 il manufatto ligneo e' stato restaurato. Per tutelare la preziosa opera dalle crepature provocate dall'umidita' e dai tarli, si e' intervenuti al rifacimento della statua lignea grazie al contributo della Fondazione Varrone.

In processione, per venire incontro alla legittima devozione dei fedeli, viene invece portato il simulacro in resina, opera dei restauratori Luigi Verzilli e Simone Battisti.

Sulla parete di destra, della cappella, spicca un mosaico che rappresenta l'Addolorata in ginocchio ai piedi della croce. La parte di sinistra invece e' illuminata da un'ampia vetrata raffigurante Mose' che innalza il bastone con il serpente ed invita gli israeliti a guardarlo per avere la salvezza. Ai bordi della cupola con la tecnica del mosaico i volti dei quattro evangelisti, ritratti ognuno con il proprio simbolo. Nella cappella di detra e' presente una scultura in cartapesta rappresentante la Pieta'. Sebbene sia stato utilizzato per l'opera un materiale povero, essa tuttavia, cattura l'attenzione del visitatore per la forte carica espressiva. All'esterno, merita particolare attenzione, l' ampio portone della chiesa, reso ancor piu' maestoso nel 1978 grazie alla decorazione delle formelle bronzee progettate e realizzate dalla Fonderia Arstitica Versiliese. Si tratta di tre distinti elementi plastici, realizzati a fusione, che si sviluppano ordinatamente in alto a coronamento del portale, e sulle due ante, proponedono un'essenziale sequenza di immagini dal chiaro significato evocativo. La formella ancorata in alto al centro del portale e' disposta orizzontalmente e raffigura la croce con l'iscrizione IN HOC SIGNO VINCES A.D. 1978 su un plafond di segni astratti che evocano la corona di spine e la raggera di luce che si sprigiona dal simbolo della Redenzione. Le due formelle verticali rappresentano, rispettivamente, l'estasi della Beata Colomba al cospetto della croce e la consacrazione di Maria Ponchiardi missionaria del SS.mo Crocifisso.

Per chi volesse approfondire invitiamo a leggere l'approfondimento di Ileana Tozzi