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Riflessioni sulla DOMENICA DELLE PALME
a cura di don Fabrizio Borrello
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La Domenica delle Palme apre la Settima Santa, il tempo più prezioso della vita della Chiesa e ne è anche la sintesi.
In essa, l’accoglienza festosa fatta a Gesù dagli abitanti di Gerusalemme, che noi riviviamo nel rito della benedizione delle Palme che precede la Messa, si trasforma, nella celebrazione Eucaristica, nel mistero del rifiuto di Gesù che culminerà nella sua condanna a morte, nella sua crocifissione e nella sua deposizione nella tomba.
Nei giorni che seguono questa domenica, tutto quello che abbiamo celebrato in essa si trasforma in “passi” liturgici che, giorno dopo giorno, ci condurranno dall’effimera esaltazione umana fatta a Gesù dagli abitanti di Gerusalemme all’esaltazione reale e straordinaria che il Padre fa del figlio risorgendolo dai morti.
È questo il passaggio che siamo invitati a ripercorrere insieme a Gesù nel mistero della Pasqua.
Le tre tappe fondamentali sono: il Giovedì dell’”istituzione” dell’Eucaristia, nel quale Gesù dà la vera chiave di lettura della sua Passione e Morte; il Venerdì dove si compie il dono che Gesù fa della sua vita e infine la notte della lunga veglia della Risurrezione dove accade lo straordinario evento della vittoria delle vita sulla morte.
La Chiesa in questi giorni che conducono alla Pasqua allora si lascia portare, tappa dopo tappa, giorno dopo giorno, liturgia dopo liturgia, verso quel silenzio di fronte a un mistero mai raccontato nel quale il Dio onnipotente e infinito dimostra, nella vicenda umana di Gesù, che la sua onnipotenza si chiama morire per amore perché l’amore onnipotente di Dio possa vincere la morte. Il triduo pasquale quindi rappresenta la celebrazione sacramentale del nostro cammino di conversione a Cristo, un cammino che prevede in primo luogo la scoperta del senso vero dell’esistenza umana che consiste nel farne un dono d’amore concreto ai fratelli, in secondo luogo la capacità di tradurlo nella concretezza morendo realmente a noi stessi e al nostro egoismo e infine l’esperienza vera di una vita nuova che è la vita di Cristo in noi.
E’ chiaro quindi che celebrare la Pasqua del Signore vuol dire celebrare la nostra Pasqua, la nostra personale rinascita ad una vita nuova