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Riflessioni sulla V DOMENICA DI QUARESIMA
a cura di don Fabrizio Borrello
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Il brano evangelico di questa domenica inizia con una strana richiesta da parte di alcuni stranieri che desiderano "vedere Gesù".
La risposta che lo stesso Signore dà a questa richiesta suona sorprendente, perché non sembra andare nella direzione del soddisfacimento della curiosità dei greci, ma propone un vero e proprio itinerario di fede.
Di fronte al Cristo infatti ciò che viene richiesto è sempre un coinvolgimento di tutta la persona e di tutta la vita.
Vedere Gesù in fatti è soprattutto credere in Lui.
- La prima tappa per "vedere" Gesù è comprendere dove Egli si trova. "È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato". In continuità con il vangelo di domenica scorsa infatti, anche questa pagina ci presenta la realtà della croce come il luogo della "glorificazione del figlio dell'uomo", meta di tutta la sua vita. È lì che Gesù si trova…proprio sulla croce, dove trova sintesi tutta la sua esistenza. La crocifissione quindi non è solo il punto di arrivo della vita del Signore ma ne è il definitivo compiersi: tutta una vita all'insegna del dono che arriva a farsi corpo donato e sangue versato sul legno. Che cosa significa la croce per noi?
- La seconda tappa del percorso che Gesù chiede a chi lo cerca deve avere come punto di arrivo quello che Gesù stesso ha detto: "dove sono io, là sarà anche il mio servitore". Nel nostro avvicinarci al mistero pasquale quindi queste parole di Gesù suonano non solo come un invito generico ad essere suoi discepoli, ma ad essere con Lui dove la sua vocazione e la sua missione lo stanno conducendo, cioè sulla croce. Pertanto, se la croce è il luogo della gloria del Figlio dell'uomo lo è anche di colui che è suo discepolo, chiamato ad essere dove Egli è. A questo punto è necessario chiederci: siamo consapevoli di dove ci conduce l'essere con Gesù?
- Essere con Gesù, sulla croce, vuol dire soprattutto entrare nella logica del "chicco di grano caduto in terra" che produce frutto solo se muore. Il modello di vita che Gesù ci propone infatti è ben rappresentato da questa immagine: dare la vita per avere la vita. Gesù lo ha fatto in ogni istante della sua vita e ci chiede di fare altrettanto. Non donare la vita vuol dire rimanere "soli", donarla invece vuol dire produrre "frutti" eterni. Camminare sui sentieri tracciati da Gesù e sui passi da Lui percorsi vuol dire quindi imparare da Lui a "perdere la vita" per poi riaverla in modo pieno ed eterno. La logica di Gesù è morire per vivere, ne siamo consapevoli?