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Riflessioni sulla I DOMENICA DI QUARESIMA
a cura di don Fabrizio Borrello
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Il breve ma intenso brano evangelico di questa prima domenica di quaresima risponde a tre domande proprio riguardo a questo tempo specialissimo della vita della Chiesa: cos'è? che cosa coinvolge? come la si vive? "Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni".
Il tempo di Quaresima, in cui siamo entrati mercoledì scorso, con la celebrazione delle "ceneri", si configura come un tempo di deserto che Dio ci offre. La prima cosa che ci è chiesta di capire è che Dio ci fa dono di un tempo prezioso e favorevole soprattutto per il nostro bene. Per capire di cosa si tratta è necessario far riferimento all'esperienza del popolo di Israele che ha conosciuto il deserto sotto tre prospettive, che possono essere utili anche a noi:
- Luogo dell'essenziale... e tempo per capire cosa sia essenziale davvero;
- Luogo delle tentazioni... e tempo per capire cosa snatura la vita, la quotidianità e quello che ci circonda;
- Luogo dell'Ascolto... e tempo nel quale Dio parla e si fa ascoltare.
"Gesù andò nella Galilea". Il riferimento alla Galilea è un'altra sottolineatura importante che dobbiamo cogliere.
La Galilea, nell'esperienza biblica, rappresenta la vita quotidiana e soprattutto il mondo in cui si è inseriti.
Il dono della quaresima non chiede di uscire dalla realtà nella quale siamo inseriti. Ci è chiesto di viverlo dove siamo chiamati a stare ogni giorno.
La Galilea rappresenta quindi la nostra famiglia, la nostra casa, il nostro ambiente di lavoro, la nostra città.
Ma come è possibile farlo? A ciò risponde il terzo passo del percorso segnato dal Vangelo di questa domenica.
"Convertitevi e credete nel Vangelo". Ancora una volta la liturgia ci ripropone queste parole di Gesù che abbiamo ascoltato più volte anche nel tempo di Avvento e in quello di Natale. Nel contesto quaresimale però esse assumono una sfumatura di significato diversa. La Quaresima infatti è un tempo nel quale ai discepoli di Gesù, quindi a noi tutti, è chiesto di fermarsi e riflettere sulla propria vita e sul ruolo che in essa occupa la fede. L'esortazione "convertitevi" è quanto mai da leggere e interpretare come "modificare i pilastri su cui regge la nostra vita", ma va strettamente collegata, senza scinderla mai, con la seconda parte "credete nel Vangelo", indicando proprio in Gesù, che è il Vangelo, il pilastro e la pietra su cui costruire la nostra vita.
La quaresima quindi è un tempo donato nel quale siamo invitati a stare con Gesù per imparare da lui il senso della vita.